giovedì 16 luglio 2009

Momentaneamente disconnesso

giovedì 28 maggio 2009

Qua gatta ci cova

C'è uno scrittore che si chiama L.B. e ha pubblicato con Mondadori perchè è amico un po'di tutti. Lo so perchè l'ho visto coi miei occhi. Quando lavoravo nella produzione di un film ho visto L.B., ai tempi esordiente, venire a salutare la sua amica Ornella Muti. Alla domanda come hai fatto a uscire con Mondadori lui rispose: "Grazie ad un mio amico, Marco Ponti".
C'è uno scrittore assai più famoso che si chiama N.A. e ha pubblicato con Mondadori. Scrive sempre la storia di un ragazzino alle prese con un padre severo. Sempre la stessa solfa. Ho letto Aspetta Primavera, Bandini di John Fante e mamma mia, mi ha ricordato un sacco uno dei romanzi di N.A. Come diceva il Divo, a pensar male...
C'è uno scrittore che si chiama G.G. e ha pubblicato con Minimum Fax, un libro di una noia mortale. Autobiografico. Quando a noi poveri stronzi ci dicono che i libri devono scorrere lisci lisci e che le autobiografie sono bandite.
C'è una scrittrice che si chiama T.C. e ha pubblicato con Mondadori un romanzo che è una cagata senza senso. Per fortuna non lo penso solo io. Ho letto i commenti su ibs e su anobii ed è un'idea alquanto comune. Ma l'ultima parola non spettava al lettore?

domenica 24 maggio 2009

Schitarrate all'aria aperta

Volevo dire la mia sull'air guitar. Perchè l'air guitar mi è sempre stato qui. E sarebbe da abolire. Per chi non lo sapesse, si tratta di gente che fa finta di suonare strumenti su basi musicali, perlopiù rock o metal. Ebbene sappiate che esiste anche una federazione, con tanto di campionati nazionali e campione assoluto. Ed io non capiso tutto ciò. Per carità è anche accettabile che uno simuli un pezzo (in fondo chi di noi non ha mai improvvisato una fantasia al clarinetto del Trovatore nell'abitacolo dlla propria auto?) ma non capisco la dedizione che porta certi personaggi a sfidarsi in diretta televisiva. Li vedi lì, belli gasati, che fanno finta di suonare. Al 99% è gente che non sa suonare perchè altrimenti non riuscirei proprio a comprenderne cotanta esaltazione. Nel senso che un chitarrista che si priva del suo strumento per suonare "l'aria"... cioè... devi proprio essere fuori di testa...
Sostenetemi, fatemi sapere che non sono solo in questa battaglia.
Ora vi devo salutare. C'è la mia Ducati Streetfighter finta che mi aspetta per il Gran Premio finto.

lunedì 13 aprile 2009

Vamos adelante

Nei primi ’90 trascorrevo le vacanze estive in Romagna. Un po’qua e un po’là ma sempre in Romagna. Per tutti i ’90 a dire il vero. A 17-18 anni iniziavo attivamente la vita da pub. E qui capitava spesso di parlare coi titolari. Titolari di pub strapieni, con la gente che ad agosto balla sui tavoli, aperti fino alle tre, con quattro buttafuori a sera e sette camerieri minimo. Beh quando parlavi con sti cazzo di titolari di com’è come non è, della stagione, del casino di ogni sera, loro concludevano sempre così: “Sì ma non è più come una volta, negli anni ’80 sì che si facevano i soldi”. Questa frase me la diceva sempre uno che si chiamava Natale. Ancora lo ricordo. Disperato perché guadagnava solo tremila euro a sera anziché quattromila.
Poi nel 2002 venne l’Euro e loro presero a lamentarsi con più insistenza. L’Euro ci ha rovinati, rivogliamo la Lira, la gente non arriva a fine mese. Ed io, venticinquenne sbandato, universitario squattrinato, lettore contaminato, insurrezionalista non armato, li ascoltavo ‘sti sfigati. Li ascoltavo parlare di quanto fosse dura avere un pub e guadagnare solo quattromila euro al mese.
E poi la Crisi. Ora sì che guadagnano poco. Perché la gente non ha voglia di ballare sui tavoli, di fare le tre, e non ha i soldi per ubriacarsi in birreria. Preferisce fare il carico al supermercato e bere a casa con gli amici. Proprio come hanno sempre fatto quei morti di fame dei filippini e dei marocchini.
Ben gli sta. Perché sin dai tempi di scuola dovevamo averlo capito: non lamentarsi del prof attuale perché quello che prenderà il suo posto sarà molto peggio.
E quindi… Solo per Natale e per tutti quelli come lui: que viva la depresiòn.

domenica 1 marzo 2009

I nove demoni di Naruto

Sono tutti uguali. Donne come altre donne. E uomini simili a donne. Più passano gli anni e più aumentano le modifiche a se stessi. Patiti del tuning. Le palle sotto gli occhi della Ferilli e i wurstel della Parietti. Peggiorano e pensano di migliorare. Che pena che fanno. Il primo a sinistra è lo stilista Renato Balestra. Ha 85 anni.


martedì 24 febbraio 2009

Post senza tag

Dopo circa un mese di permanenza su Blogger traccio un mio primo bilancio. Ovvio che siano più le cose negative che positive. Di positivo c'è che abbiamo a disposizione uno spazio nostro in cui possiamo dire tutto ciò che ci pare senza bavagli, ed è molto interessante devo ammetterlo.
Di negativo c'è questa cosa dei lettori fissi. Che sono come gli amici di Facebook e di Myspace. Ho notato che anche qui c'è competizione. C'è la garetta a chi ha più amici. E c'è chi per spammarmi, mette la propria faccia sul mio space, ehm... blog. Non capisco perchè, ormai, ogni cosa debba diventare social network.
Pertanto ho deciso che d'ora in poi il mio metro di giudizio per seguire un nuovo blog sarà: "Hai pochi amici? Bene significa che sei degno di essere seguito".
Poi non mi piacciono le etichette che non servono a un cazzo.
Così come non mi piacciono i link a Migliorblog ecc ecc che anch'essi non servono a un cazzo.
Ma chi non serve veramente a un cazzo, sono quei blog che pubblicano articoli già scritti da altre parti. Forse perchè io in ogni cosa che faccio ci metto sempre l'arte come sfondo, non riesco proprio a capire che ci sia di gratificante nel fare questo genere di operazioni.
Non mi piace troppo chi parla dei proprio affari personali, ma non ci metto la croce sopra. Però non comprendo per quale motivo bisogna parlarne con la rete. Non ce l'avete, dico io, dei genitori o degli amici a cui confidare i vostri problemi affettivi e non?
Concludo con una nota lieta. Ammiro invece coloro che sul proprio blog scrivono. Con la S maiuscola. Chi ce l'ha con tutti come me. Chi cerca di scrivere cose interessanti e spiritose. Chi si mette in gioco. Come Emanuel che pubblica un testo di una canzone senza musica. O come una ragazza che pubblica sul suo blog un romanzo a puntate.

lunedì 23 febbraio 2009

Nuova invasione

C'era un tempo in cui scrivevo per un magazine on-line. Una piccola grande porcheria in cui era più importante l'isola dei famosi che la striscia di Gaza. Un giorno scrissi per loro un articolo su "Artù", una trasmissione in seconda serata condotta da Gene Gnocchi e dalla Canalis. Lo descrissi come una boiata pazzesca, con un umorismo che non funzionava, e di un'inutilità senza precedenti. Mi lamentai del fatto che ospite dell'ultima puntata ci fosse una pornostar. Non lo trovavo giusto. Mi censurarono l'articolo perchè "troppo critico". Io credo perchè secondo loro ciò avrebbe potuto rovinare l'atmosfera d'idillio televisivo creata ad hoc sul loro portale. Ora ci riprovo. A casa mia.
Ho sentito che a Sanremo c'è stata l'irruzione di una pornostar. Ricordo una partita di calcio interrotta dall'irruzione di una pornostar. Ho scoperto in rete che anche a Veline ci fu l'irruzione di una pornostar. Che in quel programma a luci rosse libere che era Ciao Darwin (di nuovo Bonolis...) ci fu l'irruzione di una pornostar. Che altre pornostar si infiltrano ovunque nell'etere. Le cose sono due: o Bonolis ha veramente le mani in pasta ovunque, o le prostitute cacciate dalle strade dal ministro Carfagna hanno trovato nuovo asilo.

venerdì 13 febbraio 2009

Stop

Base jumping, free climbing, misunderstanding, stand-by, feedback, flashback, sales, promoter, visual merchandising, developer, account, discount, background, below the line, holly, holly tail grab, briefing, engineer, no look, pass, free pass, security, infinity, serial, serial killer, serial number, sim card, green card, yellow card, red carpet, blue screen, green screen, flat, spam, champions league, super league, breezer, freezer, map, sitemap, flash, splash, crash, squash, rush, web, jobs, infojobs, mail, e-mail, layout, blog, post ...Nuntereggae più.

martedì 10 febbraio 2009

Un-due-tre

1) Il portiere più forte del mondo è Frey.
2) Cannavaro se ne andasse in pensione che è meglio.
3) Felipe Melo con quella maglia addosso è uno spettacolo.

domenica 8 febbraio 2009

C'era un ragazzo che come me

Una volta al mese compro una rivista, si chiama XL. Prima prendevo Rolling Stone finchè mi ha stufato. Perchè RS parlava solo di Beatles, Rolling Stones, Bob Dylan, John Lennon e Yoko Ono. Oggi in edicola vedo XL e chi ci trovo in copertina? Mick Jagger. Mick fuckin' Jagger.
Sono trascorsi 40 anni di vita e di musica e ancora ce la menano coi Beatles e i Rolling Stones.
E' impossibile non parlare delle influenze di quegli anni? Bene, allora ricordiamoci anche dei Creedence Clearwater Revival, dei Jethro Tull, dei Def Leppard, o dei King Crimson. No, forse no, sono troppo moderni.
Comincio a sfogliare XL. C'è uno speciale Satana di circa 40 pagine. "L'oscuro nel '69". Per festeggiare i 40 anni dal 69. E una volta sono i 40 anni dal '68 e un'altra volta sono i 40 anni dal '69... gira e rigira il modo per infilarti le faccette da c... di Paul Mc Cartney & Co. lo trovano sempre.
Inoltre, cinque pagine sono dedicate alla celebrazione di Charles Manson, il pazzo omicida. Mi sembra giusto, ormai è un'icona. E vuoi non tirare fuori la storia che ha seccato la moglie del povero Polanski? E infatti eccotela servita.
Poi ci sono tutta una serie di ragionamenti sui messaggi subliminali di Sgt Pepper's.
L'imprescindibile parere dei Baustelle (- chi? -) risaputi figli di Lucifero.
Non chiedetemi come mai, ma riescono a buttare nel calderone anche quella checca di Marylin Manson, che non guasta mai. Che se si ascoltasse un cd dei Deicide probabilmente se la farebbe sotto.
Insomma, sarò io che sono invecchiato, sarò io che sono intollerante, sarò io che non mi faccio sconvolgere più tanto facilmente, però mamma mia che paura i Beatles che cantano Yellow Submarine.

mercoledì 4 febbraio 2009

Italia ich liebe dich

Sono un ragazzo tedesco di trent'anni. Cinque anni fa per amore mi sono trasferito a Milano, nel nord Italia. Ho abbandonato Berlino e sono venuto qui. L’Italia è un paese strano, però è affascinante. Ho girato il vostro paese. Sono andato a Roma, a Venezia e a Firenze. Avete dei bellissimi monumenti. Però siete proprio voi come popolazione che non mi piacete tanto.

Gli italiani vogliono sempre dare un nome a tutto. Anche a noi tedeschi. Ci chiamano crucchi, oppure mangia patate, o kartoffel, e quando sono incazzati, ci chiamano nazistidimmerda.

Ma io non m’incazzo, d’altronde pure noi in Germania chiamiamo voi spaghetti, mangia spaghetti, maccaroni …e mafia.

Il fatto è che non vi fate ben volere, lasciatevelo dire. Innanzitutto scusate ma siete ignoranti perché abbiamo anche un bel po’di comunismo alle spalle e voi manco ve lo ricordate. E poi pensate di essere chissà chi col vostro modo di fare, col vostro modo di non rispettare le regole, di aggirarle. Avete inventato pure un modo di dire a proposito: “Fatta una regola, si trova il modo di aggirarla”. Aaah, Italiener…

Avete un Presidente del Consiglio che fa le corna, dice le barzellette e chiama abbronzati gli afro-americani. Non potevate avere di meglio per rappresentarvi.

Sono rimasto single da un mese e sono stufo. Domani volerò via. Tra diciotto ore sarò sulla mia bicicletta in Potsdamer Platz. E penserò a voi, e al vostro maledetto calcio, ascoltandomi questa canzone.



domenica 1 febbraio 2009

Giornalista Giocoliere

Per diventare dei buoni giornalisti occorre stupire, aggredire e sconvolgere.
Partiamo con un pratico esempio.
Da La Stampa.it di oggi: Stupro di Guidonia, due ai domiciliari. Subito sotto: Violentata dal branco nel Cosentino. Analizziamo bene.
"Stupro di Guidonia": questo è il nome della serie. (Come dire Dr.House, Lost o Csi Miami).
"Due ai domiciliari": questo è il titolo della puntata.
“Violentata dal branco nel Cosentino”: è il titolo di un altro articolo che viene messo sotto il precedente per caricare la tensione e spingere l’utente a cliccare. “Violentata DAL BRANCO” …sentite com’è roboante?
Infatti mi coinvolge e per l’appunto clicco sul secondo.
I carabinieri di Cassano allo Jonio (alt! Mi fermo di già. Notate il nome del paesello. Nessuno lo conosce ma i giornalisti lo ripetono in continuazione. Per rendercelo familiare. Tornando alle serie Tv, prendiamo i Soprano: non sono di New York ma del New Jersey. Dalla seconda serie diventa solamente “il Jersey”)
…hanno fermato cinque persone di nazionalità romena (molto molto importante. Queste sono le basi. Perché ragazzi se non capite questo... Occorre sempre sottolineare la provenienza in caso di brutta azione. In particolare se si tratta di romeni, africani e albanesi)
con l’accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una loro connazionale (eccolo. CONNAZIONALE. Anche lei, peraltro povera vittima, è un’immigrata. Un essere inferiore - un po’come si diceva in altri termini di Pino Scotto – In pratica il messaggio tra le righe è: “ Solito discorso cari lettori, 5 rumeni dimm… violentano una rumena dimm… i soliti casini tra di loro”)
La donna ha denunciato in caserma l’episodio, fornendo la descrizione dei cinque braccianti agricoli (CINQUE BRACCIANTI AGRICOLI? Sempre più esseri inferiori. Ora anche bifolchi. Romeni… e contadini per di più).
…che hanno abusato di lei a turno nella sua abitazione. (A TURNO. Il giornalista vuole farti immaginare la scena. Stupire, aggredire e sconvolgere)
…Il fatto è accaduto nella zona della stazione di Sibari dove vive una folta colonia di romeni. (Quindi state alla larga dalla stazione di Sibari, uomo avvisato mezzo salvato. Notare il termine COLONIA! Ci stanno colonizzando!)
…La donna, anche lei bracciante agricola, (anche lei una capra)
…sposata e madre di un bimbo che attualmente è in Romania (notare invece il candore di questo passaggio - una donna che si stacca dal proprio BIMBO, che razza di madre è? E poi… quel povero bimbo… se pensiamo che è ignaro di ciò che è accaduto alla madre…)
…accompagnata dal marito in caserma, ha dato delle indicazioni precise ai carabinieri anche su particolari tatuaggi (romeni, contadini… e pure coi tatuaggi!)
… che hanno trovato riscontro nel corso delle verifiche effettuate nei confronti dei cinque romeni. […] (Di certo può solo far bene ripetere che non sono uomini, pervertiti e bastardi ma che sono invasori e immigrati dimm…).
Alla prossima lezione!

giovedì 29 gennaio 2009

Subcomandante Pinos

Sono l’esatto contrario di un giornalista. Nel senso che non sto mai sul pezzo. Ho scoperto gli L.A.Guns nel 2006, i Soprano con sette anni di differita, e ho letto il Codice Da Vinci un anno dopo che tutti l’avevano già finito.
Così ieri, in ritardo di otto mesi, ho visto un bel filmatino su You Tube di uno dei miei idoli indiscussi: il Che Guevara italiano, il subcomandante di Rock Tv, l’Ozzy Osbourne dello stivale… ovvero: Pino Scotto.
Nel filmato si vede lo Scotto incazzato come una iena contro Nicola Savino di Radio Deejay. Ok, è una reazione un attimino esagerata, però ben gli sta al “Gavino”. Costui è veramente migliore del subcomandante? Io non lo so e ognuno si dia la risposta che preferisce.
Pino Scotto è il diamante grezzo che dà voce ai nostri istinti animaleschi. Un Beppe Grillo meno erudito. Che questa volta se l’è presa con un uomo che attraverso un potente canale lo ha deriso. E perché? Perché è meno colto e dice un sacco di parolacce. Dunque inferiore. Come la storia di Giusy Ferreri che faceva la cassiera e allora giù a prenderla per i fondelli. Che poi non fa nemmeno ridere ‘sta cosa.
Vi è venuta l’acquolina in bocca lo so. E allora… roll the clip! And don’t touch my pino.

Vagabondo che non sono altro

Chiedo scusa a tutti ma ho traslocato. Qui si sta meglio. Ed è tutto in italiano! Cosa non da poco per un Fratello Italiano. Spero sia un intoppo da niente. Riprendiamo da dove ci siamo lasciati. Mi spiace ma non ho potuto importare i vostri precedenti commenti. A presto.

Stai al tuo posto che io sto al mio

Voglio cominciare così, da vero italiano medio. Inizio dal calcio e dalla mia passione viola. Ieri sera in Juventus-Fiorentina ho capito che per noi poveri ribelli la Champions sarà impresa ardua. Perché i più forti, anzi i più potenti, stanno e devono rimanere in alto. Perché Fiorentina, Palermo, Genoa, Napoli e tutta quella congrega di cospiratori anarco-insurrezionalisti deve capire che non è proprio fattibile infrangere l’ordine delle cose. Così recitava Volontè: “A noi il dovere di reprimere. La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!”.E il calcio è sempre lo specchio della vita.