tag:blogger.com,1999:blog-10612477929217654282024-03-19T09:11:20.964+01:00The Garbage ShowI'm ready to kick some assGianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.comBlogger31125tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-11041618881701662172011-08-10T12:29:00.002+02:002011-08-10T15:58:35.968+02:00Reazioni alla Lettera di ADVDopo la lettera di Andrea Della Valle a noi tifosi, mi sento di dover fare un commentino. La lettera del patron mi è sembrata quanto di più simile alla missiva che un re può inviare ai propri sudditi. Minaccia il popolino di andarsene se non si fa come vuole lui. Il risultato? Una lunga serie di viola club prostrati al presidente al coro di "noi siamo i VERI tifosi", portando così al livello di tormentone estivo un'uscita del caro Andrea. A me non piace questo tipo di atteggiamento. Bisogna finirla coi ricatti. Firenze è della sua gente e non di un imprenditore. Alcuni potrebbero obiettare facendo i nomi di Pontello e Cecchi Gori, io dico loro che ogni squadra ha avuto la sua triste parentesi eppure nessuno se la fa sotto quanto questa categoria di fiorentini. Perchè a Firenze c'è una maledetta paura di tornare in C2, più forte ancora della voglia di vincere. Perchè se i DV se ne dovessero andare si tornerebbe a Gubbio e a Castel di Sangro. Dovremmo prendere esempio da squadre come il Toro che nonostante Cairo e un recente passato nebuloso, ha dei tifosi che possono camminare a testa alta. Io non ce l'ho col non-mercato viola. In fondo anche l'Inter pare smobilitare, il Milan non compra nessuno e la Roma in un modo o nell'altro trova sempre la magia per ricavare qualche milione di euro. Io ce l'ho con un certo atteggiamento provocatorio dei DV. Il trattamento riservato a Prandelli dopo il ritiro di un premio. Quello riservato ad Antognoni su FB. L'allontanamento di Buso dalla Primavera. Il mesto benservito a Frey, Santana e Donadel in onore del fair-play finanziario. Dopo che per mesi la società ha millantato un desiderio di giocatori attaccati alla maglia. Il mistero di giocatori spariti dal giro della prima squadra per cause che in molti conoscono ma nessuno dice apertamente. Masi e Romizi su tutti. Il caso Papa Waigo. Cattiva gestione di un vero uomo dal cuore d'oro. Trattato come l'ultima ruota del carro. Ogni anno in prestito, con l'aggravante di occupare il posto da extracomunitario. Ma mai un'occasione per lui in maglia viola pur non avendo mai sfigurato. E ancora prima, il modo di "dire" grazie a personaggi come Pazzini, con l'ormai trita e ritrita tattica di mettere in cattiva luce un giocatore per poi allontanarlo a furor di popolo. Perchè non ci va un genio a capire che, soprattutto in tempi di crisi, basta fare leva sui soldi che guadagna un calciatore per fartelo odiare. Come si sta facendo ora con Montolivo, come è stato fatto in passato con Melo, o con Toni. Non mi sono piaciute le tre righe di ringraziamento sul sito ufficiale a Dainelli, Jorgensen, Ufo e Kuz. In ultimo, rimprovero alla società di non ascoltare mai la città. Quest'estate eravamo tutti pronti a stappare lo spumante per il presunto addio di Sinisa e l'arrivo di Delio Rossi. Firenze ha preso ad ardere di passione nel giro di 48ore. Perchè non accontentare il tifoso? Sarebbe bastato quel gesto e ora tutti i tifosi sarebbero più tranquilli e sognatori.<br />
Questa è la comunicazione che vorrei. Vorrei capire queste cose. Questo in linea generale è ciò che non mi piace dello stile Della Valle. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole, ma tifoso VERO lo sono anch'io.Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-54465233380269645842011-05-07T10:46:00.001+02:002011-05-07T10:47:48.138+02:00Alpini a TorinoCi sono gli alpini a Torino in questi giorni. Il raduno nazionale. Tutti qua. Principalmente si sono accampati e appostati in centro, ma la grande ondata verde si è spinta anche in periferia, sistemandosi quasi fino a fuori città. A ogni modo il grosso della fiesta è la zona del centro, via Po, le piazze, corso San Maurizio, e così via. Se ci aggiungiamo che da sotto la Mole partirà anche il giro d'Italia, è un attimo per capire che Torino è sotto scacco in questi giorni. Strade bloccate, strade chiuse, deviazioni, vigili, polizia, carabinieri, militari, camion, camionette, camper. Che poi senti sempre che gli alpini son simpatici, son forti, son pittoreschi... mah. Vi dico ciò che ho visto e ciò che non ho proprio compreso. Ho visto gli alpini invadere i bar e i luoghi pubblici che non si poteva andare da nessuna parte, riempire alcune strade fondamentali di bancarelle di gadget, sparare tutto il giorno la loro musica (di merda, se mi è consentito) a volumi da rave, andare in moto e motorino in due o tre persone senza casco, salire in venti sui cassonati, suonare le loro cazzo di vuvuzela nelle orecchie dei cittadini, fermare ogni specie di femmina incontrassero per strada con atteggiamenti più o meno volgari, urlare e cantare senza un attimo di pausa col pintone di vino in mano, guidare ubriachi. Ora, ciò che mi chiedo è: perchè non ci sono regole per loro? Perchè è tutto consentito? Perchè bloccare e modificare tutto per dare spazio a questa manifestazione che obiettivamente interessa solo a loro? C'è qualcosa che non mi quadra perchè queste penne verdi tra amici e parenti in tre giorni sono venuti in 500mila, allora com'è che quando si deve andare in trasferta a vedere la partita ci chiedono documento, Tdt, e poi mega scorta di polizia per duecento persone per attraversare tre isolati. Oppure i turisti inglesi. Non i tifosi. Quelli che semplicemente bevono la birra e cantano nei pub. Loro sono lo spauracchio degli italiani. Fanno casino, dicono. A me pare che bevano, ruttino e facciano apprezzamenti alla donna nostrana, come gli alpini, nè più nè meno.<br />
Ma forse non ho capito niente io, perchè io non leggo i giornali e non guardo i tg. Forse io non ne ero al corrente ma c'erano tre giorni di liberalizzazione totale. Una sorta di Bergolo del 2011. Prove di anarchia autorizzata. Torino come Amsterdam.<br />
...Evviva i simpatici alpini!<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px; line-height: 16px;">Mi son Alpin! </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px; line-height: 16px;">me pias el vin! </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px; line-height: 16px;">tengo l'innamorata </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px; line-height: 16px;">in fondo al quartier!</span><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px; line-height: 16px;"><br style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" /></span><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px; line-height: 16px;"></span><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px; line-height: 16px;">Vicino al quartier/</span><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px; line-height: 16px;">vicino alla caserma/</span><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px; line-height: 16px;">tengo una bella serva </span><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px; line-height: 16px;">per fare all'amore!</span></i></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Lucida Grande', Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px;"><br style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" /></span>E oggi via senza casco, accorrete numerosi che tutti insieme si molesta la quiete, si fa all'amore, si beve da paura e si piscia sui muri. Occhio però, solo italiani. E non tifosi di calcio. Se poi siete dello United, che non vi passi nemmeno l'idea per la testa.Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-78999336096112416582011-01-22T20:20:00.001+01:002011-01-22T20:23:34.262+01:00Amarcord<div style="text-align: justify;">Ho scovato in rete questi 12 minuti da pelle d'oca e da subito ringrazio chi ha condiviso questo video. Anche questo è un calcio che è scomparso. Fatto di uomini che si affezionano a una città, a un colore, a dei tifosi. Correva l'anno in cui Manuel Rui Costa fu letteralmente costretto a cambiare aria dal proprietario del suo cartellino. Vittorio combinaguai, con tanta passione ma anche tanta ingenuità, ce lo portò via e questo fu il saluto del Franchi ad un signore. Erano gli stessi anni in cui Bobo Vieri fu uno dei primi a cambiare colori sociali come fossero paia di mutande. Infatti dopo di lui la scia di mercenari si fece sempre più consistente fino ad arrivare ai giorni nostri. Ai giorni in cui allo stadio la gente non ci va più perchè ha finalmente capito che nel calcio non c'è spazio per i sentimenti, che non ha senso affezionarsi ad un campione. Ai giorni in cui la Fiorentina è fatta di calciatori che non rinnovano perchè sognano un team più prestigioso o 100mila euro di aumento annuo. Il numero dieci viola, reso celebre dal ragazzo che giocava guardando le stelle, qualche anno dopo se lo ritrovò sulle spalle Manuel cuore d'oro Rui Costa, in lacrime perchè non voleva lasciare Firenze. E questo fu il saluto dei tifosi viola, emozionati quanto lui.<br />
</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/kQaQdS8IMMk?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div><div style="text-align: justify;"> </div>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-29861399948307370052010-11-25T17:16:00.000+01:002010-11-25T17:16:08.635+01:00Soffici e randagiIl mio nuovo romanzo.<br />
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Un “giallo” in piena regola ma dalle caratteristiche assolutamente imprevedibili, un’appassionante caccia al “colpevole” che si snoda, fra continui colpi di scena, attraverso il mondo degli ultras del calcio, dello show business televisivo e dei fanatici dello “sballo” totale. Dal delirio dei rave party al tifo scatenato della curva Maratona, dalle aule scolastiche agli equivoci allettamenti dei marciapiedi notturni, da un tipo di “cucina” alquanto irregolare al più tenero e delicato desiderio di una donna: quello di diventare madre.<br />
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Una folla di bizzarri personaggi ritratti con vivida ironia e umana partecipazione, senza indulgenze né falsi moralismi, si muove in una Torino inedita, sfondo ideale di un intreccio avventuroso dal ritmo incalzante che ruota intorno allo scioglimento di un difficile enigma: chi sarà il padre della nuova “farfalla granata”?<br />
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Gianluca Bellassai<br />
Soffici e randagi, Neos edizioni<br />
ISBN: 9788895899510<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV5O9hSa0GTekO4Xe1SKPwg-XtSMNH7MWMrVr3TNz39aXDdteUEN-mpgGY48q7sg-ZGXSv_1iWi-hS9dz8qMrRmSYJ4Y_apY3PhH4d1eZf_VEpXb0lg8mmUVYEOPxAr8Gd3BolJRrk4Si_/s1600/copertina_rid.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" ox="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiV5O9hSa0GTekO4Xe1SKPwg-XtSMNH7MWMrVr3TNz39aXDdteUEN-mpgGY48q7sg-ZGXSv_1iWi-hS9dz8qMrRmSYJ4Y_apY3PhH4d1eZf_VEpXb0lg8mmUVYEOPxAr8Gd3BolJRrk4Si_/s1600/copertina_rid.jpg" /></a></div>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-61570852133682590972010-11-19T12:44:00.000+01:002010-11-19T12:44:24.726+01:00Diamanda Galas su Yoko Ono e BeatlesRiporto una dichiarazione di Diamanda Galas, cantante e artista un po' fuori dalle righe.<br />
Le domandano chi l'abbia influenzata negli anni.<br />
Risposta:<br />
"Di sicuro non Yoko Ono. Quando si parla di vocalità creativa, spunta sempre lei. E lei sostiene di aver insegnato tutto a tutte noi, me compresa. Quella puttana... Chi è Yoko Ono? Non staremmo nemmeno a parlarne se non si fosse sposata con John Lennon. E chi era John Lennon? Il cantante dei Beatles, vale a dire un gruppo pop del cazzo. Io nei sessanta c'ero, e ascoltavo le Supremes, mica i Beatles."Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-48533530633827406992010-10-22T13:27:00.001+02:002010-10-24T22:16:45.949+02:00Torino fc in Red Bull<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div style="text-align: justify;">Per chi non lo sapesse, pare che la Red Bull sia interessata all’acquisto del Torino calcio. I tifosi granata fremono di gioia. Gioia comprensibile, dopo aver sopportato negli ultimi anni gente come Aghemo, Cimminelli e Cairo. Un colosso come quello austriaco farebbe sognare chiunque. Anche stando a guardare i risultati ottenuti dopo aver acquisito il Salisburgo. 3 scudetti in 5 anni, grandi nomi e grandi allenatori.</div><div style="text-align: justify;">Però attenti amici granata, perché la Red Bull è specializzata in occultamento di identità. L’Energy Drink vi mette le ali, ma in cambio bisogna dargli il proprio nome, la propria storia, il proprio passato, i propri colori. Vedere per credere ciò che è accaduto al sopracitato Salisburgo. Senza entrare troppo nel particolare mi limito a dirvi che adesso si chiama Red Bull Salzburg.</div><div style="text-align: justify;">Ora, le maglie da granata diventerebbero bianco e rosse. E di conseguenza ci sarebbe da cambiare pure i cori allo stadio (“biancorossi alè”, come il Bari e il Vicenza). Il Toro diventerebbe qualcosa come Red Bull Torino, e scordiamoci di abbreviarlo in “Toro”. Perché con gli anni sicuramente diventerà la Red Bull. E a dirla tutta, UNA delle squadre Red Bull in un immenso franchising. Perché nella scuderia ci sono anche i New York Red Bull, i Red Bull Leipzig. Tutti con la stessa identica maglietta! </div><div style="text-align: justify;">È la nuova frontiera del business? Il calcio come il basket? Con tanti Armani Jeans, Lottomatica e Benetton? Che tristezza, l’imprenditoria si appropria del nostro giocattolo. Quello che una volta era il giocattolo del popolo, della classe operaia.</div><div style="text-align: justify;">Ho sentito un fracco di gente essere entusiasta dell’arrivo degli austriaci. Certo, fortuna vuole che il simbolo della RB siano due tori, pensa fossero state due zebre… Scherzi a parte, cambiare nome non è bello. Ricordo gli anni in cui la Fiorentina divenne Florentia Viola. È dura e umiliante non essere più se stessi.</div><div style="text-align: justify;">E dimenticatevi anche il vecchio Fila, perché quelli lo buttano giù e ci fanno un Energy fuckin’store.</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8dokj2h8XqYGHMvcNNRcg_ESnTNm7VY96ieD5FeQ88_-iXW6WfAQsApYixblsnfG1Ryx81wKeXGnk8eC5Te1BbSFoZ_7MRODpA5sjwMOIWaXwT0uM0xk822NADcIH4tWY19cTV6DZea3A/s1600/tororedbull.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="160" nx="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8dokj2h8XqYGHMvcNNRcg_ESnTNm7VY96ieD5FeQ88_-iXW6WfAQsApYixblsnfG1Ryx81wKeXGnk8eC5Te1BbSFoZ_7MRODpA5sjwMOIWaXwT0uM0xk822NADcIH4tWY19cTV6DZea3A/s320/tororedbull.jpg" width="320" /></a></div>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-74999656610089551662010-10-18T18:22:00.000+02:002010-10-18T18:22:59.049+02:00Cambio della guardia?Ultimi in classifica. Era una vita che non accadeva. Dall’annata della B. Campionato 2001-2002 con Vittorio alla presidenza e in panchina l’allenatore senza patentino Roberto Mancini. Quest’anno alla guida tecnica c’è il suo amichetto Sinisa Mihajlovic. Dicono largo ai giovani. Ma nel calcio no. Il calcio è roba per vecchi. Sono i vecchi maestri quelli che sanno guidare una squadra per bene. Sono i saggi cinquanta/sessantenni coloro che sanno cosa significano le parole moduli, schemi, adattabilità. In Italia non sono certo allenatori come Sinisa, o Leonardo, o Ciro Ferrara che ti portano in Champion’s League. Il nostro tecnico avrebbe dovuto fare la sua bella trafila invece di avere la presunzione di allenare una società come la Fiorentina dopo un esonero a Bologna e mezza stagione discreta a Catania.<br />
Anche perché dopo tanti anni di carriera, oltre ad assimilare i suddetti concetti di moduli, schemi, adattabilità, un ct impara anche a fare una preparazione atletica degna di questo nome. Di modo da non avere tre quarti di squadra infortunata già a metà ottobre. E poi con l’esperienza, una persona impara a relazionarsi, senza stare a fare la tigre di Arkan con quattro sbarbatelli dalla flemma innata. Perchè tanto non serve a niente. Pretendere grinta da gente come Montolivo o Felipe è come pretendere che Paris Hilton giochi una partita nelle fila degli All Blacks.<br />
Ma non voglio colpevolizzarlo eccessivamente. Perché in fondo il problema sta a monte. Già, perché è stata la società a scegliere Mihajlovic. Per risparmiare sull’ingaggio dell’allenatore ci si è liberati di Prandelli che guadagnava troppo e si è preso un giovane dalle ristrette pretese economiche. È ben chiaro ormai che i fratelli Della Valle si stiano disinteressando e distaccando dalla squadra, da quando hanno capito che non esiste alcuna possibilità di realizzare la Cittadella.<br />
Però una grande fetta di responsabilità è anche di Corvino. La società non investe come i primi anni, è vero. Ma qualche euro l’ha comunque stanziato. E se il ds ha scelto di investirli con acquisti del calibro di Felipe, Bolatti, Cerci, Boruc allora significa che è meglio per lui cambiare mestiere. Perché se a me danno dieci euro per fare la spesa, certo non riempio il frigo, ma almeno qualcosa di buono lo compro comunque, non vado a spenderli tutti per uova scadute o banane annerite.<br />
Quindi che fare? Bisogna che la società faccia la società, che il presidente diventi presidente, che l’allenatore impari ad allenare e il ds a comprare. Tanto varrebbe cambiare tutto che forse si fa prima e si torna a vincere. Perlomeno al Franchi. Perché tanto noi non si vince mai ‘na sega a priori allora meglio i vecchi tempi quando almeno non si facevano certe figuracce e venire a Firenze era una rogna per tutti e almeno a casa nostra ci si divertiva una domenica sì e una no.Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-59085851771586136902010-10-14T15:20:00.000+02:002010-10-14T15:20:16.050+02:00Ivan Bogdanov - la tigre di ZenaLa cosa che ha fatto più pena della partita Italia-Serbia non è stata la cattiveria di Ivan Bogdanov nè la focosità dei serbi. Le vere cagate sono tre:<br />
1) Mazzocchi che commenta e spettacolarizza l'accaduto manco fosse una partita in corso. Esaltatissimo quando grida: "Ecco che entra la poliziaaa! Attenzione, attenzioneee! Lo stadio applaude gli uomini in divisa!!"<br />
2) il fatto che Ivan sia diventato una star e tra un mese lo vedremo a Matrix o a Porta a porta<br />
3) Stankovic & Co. che fanno i simboli nazionalisti (a Di Canio tra un po'lo fucilavano e adesso si finge di non avere inteso).<br />
Infine alcune considerazioni. Giusto punire l'italia. Nella partita dell'Heysel, la responsabilità venne affibbiata al Belgio paese in cui si giocò quella partita. Nel caso di martedì se tanto mi da tanto la responsabilità è italiana. Anche se non so come Maroni possa aver detto "Si è sfiorato un Heysel 2"!!! Che c'entrano l'uno con l'altro?!<br />
In ultima analisi, io non identificherei quei serbi come ultras. Ho visto una serie di documentari chiamati "Curve infuocate". Guardate quello riguardante l'Inghilterra ed immediatamente dopo quello sui tifosi di Stella Rossa e Partizan. Trovate le differenze.Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-44752676556933338522010-10-04T18:26:00.005+02:002010-10-04T22:30:01.074+02:00La prima cosa bella - Paolo Virzì<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><em>La prima cosa bella</em> è stato candidato come miglior film straniero all'Oscar 2011. La mia recensione su questo film è: “una stellina”. Alcune riviste traducono questo punteggio come “inguardabile”, altre come “pessimo”, altri critici più informali nella legenda indicano “meglio una pizza con gli amici”. Dopo l’ottimo <em>Gomorra</em>, è difficile credere che il film italiano più meritevole sia codesto (anche se non bisogna pretendere mai troppo da un premio, l’Oscar, che nel 1990 ha consegnato sette statuette a <em>Balla coi lupi</em>).<br />
In breve, la storia è la seguente: una madre malata (Stefania Sandrelli) sta per andare all’altro mondo e viene circondata dai suoi cari negli ultimi gironi che le restano. E già ci si potrebbe fermare qui a discutere sulla semplicità di una trama trita e ritrita, che chiunque abbia un minimo di conoscenze di sceneggiature sa che il genitore malato, morente o morto è il primo e più facile espediente per riunire una famiglia separata da tempo.<br />
Il regista Paolo Virzì, che io personalmente ho sempre stimato, ci conduce quindi in un viaggio temporale fatto di lunghi flashback attraverso gli occhi dei due figli interpretati da Valerio Mastrandrea e Claudia Pandolfi. Quel che ne esce fuori è un film di una noia pazzesca, e di una tristezza degna del neorealismo italiano, senza però la veridicità della prova attoriale simbolo di quel cinema. Infatti per tre quarti di film uno non vede l’ora che la vecchia schiatti così da poter tornarsene a casa a portare fuori il cane, o a giocare a Pro Evolution.<br />
Se i film di Virzì in passato si erano fatti notare proprio per l’autenticità della recitazione (mi vengono in mente i toscanacci di <em>Ovosodo</em> o i siciliani di <em>My name is Tanino</em>) in <em>La prima cosa bella</em> i romanissimi Mastrandrea, Ramazzotti e Pandolfi, si prodigano in una pessima prova di livornese applicato. I dialoghi sono tutto un “Oh bellino tu sei”, “Suvvia piccina”, “Fallo a modino”, eccetera eccetera. Quando il vero abitante di Livorno è assai meno docile nei modi, anzi, il toscano in generale è ben noto per il suo smoccolare e smadonnare a iosa. Con questo non voglio dire che il film avrebbe dovuto essere blasfemo, però risulta come se i personaggi fossero avvolti da un’aura docile che del mero e simpatico grezzume livornese ha ben poco.<br />
Da non tralasciare è la colonna sonora che fa da sfondo al tutto. Malika Ayane (solita cantante italiana che fa la solita musica italiana che parla dei soliti amori italiani) canta un brano che ha lo stesso titolo della pellicola. Si tratta di una reinterpretazione di una vecchia canzone di Nicola di Bari e Mogol. Un accenno al testo, poi ognuno pensi quel che vuole: “La senti questa voce/chi canta e` il mio cuore/amore amore amore”...<br />
E comunque, tornando a Virzì, a sostegno di ogni mia tesi rimane sempre il punto numero uno: questo film è pallosissimo. Ma se alla fine dei conti <em>La prima cosa bella</em> dovesse veramente diventare l’erede de <em>La vita è bella</em> di Benigni e riuscire là dove <em>Gomorra</em> non è riuscito, ciò sarà l’ennesima riprova di quanto il nostra cinema faccia pena.</span></div>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-75019365713600749042010-09-29T10:18:00.000+02:002010-09-29T10:18:22.200+02:00Festa del Pd Torino<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Una settimana fa si è conclusa la Festa del Pd a Torino. E per fortuna aggiungo io, perché è stato finalmente riaperto il Viale I maggio e a me non tocca fare il giro fino a Piazza Vittorio per arrivare a lavoro. Ovviamente sto parlando della parte che ha riguardato i Giardini Reali e non di tutto il pacchetto. Quella che è appena finita è stata una kermesse lontana anni luce dalla buona vecchia Festa dell’Unità. Principalmente perché abbiamo assistito a giornate di festa mondane e ospitate illustri che a me hanno ricordato parecchio tutt’altro genere di manifestazioni. Mi viene in mente un esempio su tutti: la festa del cinema di Roma. Grandi nomi e grande sperpero di denaro per un fine, la mitizzazione del cinema blockbuster e dello star system, che niente ha a che fare con la parola “arte”. E la Festa del Pd mi ha riportato al medesimo modo di intendere le manifestazioni in generale. Uno sfoggio di nomi, di avanspettacolo… e di stand culinari ad alto prezzo. Ricordo le Feste dell’Unità al Parco Ruffini dove c’erano gruppi emergenti a fare musica, e costolette a poco prezzo. Ma soprattutto, al Ruffini, non c’era mai nessuno. Calca e Festa dell’Unità erano un ossimoro. Si potevano ascoltare valide band, girare per le bancarelle e cenare con poche lire.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Eppure il brutto è anche altro. È l’esercito dei volontari. Perché dei volontari alla Festa del Pd? Non sarebbe stato meglio risparmiare sul cachet di Paolo Rossi, o dell’accoppiata Dalla-De Gregori, e pagare dei comunissimi lavoratori per smontare e rimontare gli stand? Giusto ieri ho visto un’affissione dello stesso schieramento politico che recitava qualcosa tipo “Non ne possiamo più della disoccupazione”. Ci sarà sotto la storia che sono persone che lo fanno per amore del partito, però credo sarebbe stata un’ottima cosa invece dare tre settimane di stipendio ad un povero cristiano (o anche musulmano perché no…), togliendo qualche euro ad uno sfarzo che niente ha a che fare con un certo tipo di mentalità. Oh, poi magari succede che mi vengono a correggere. Poi magari succede che mi dicono che Dalla, De Gregori e Paolo Rossi hanno presenziato a titolo gratuito. O che i volontari in realtà erano stipendiati in nero. E allora sì, sarò pronto a rimangiarmi ogni cosa e a fare una settimana da stagista alla prossima Festa carico di spirito bolscevico made in Ruffini.</span></div>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-54002094706709569972010-09-23T17:33:00.000+02:002010-09-23T17:33:23.430+02:00Rettifica<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Devo fare una piccola precisazione riguardo al mio post “Premio letterario via Po”. Sono stato redarguito da uno dei tre autori citati e devo correggermi. Ho scambiato qualche mail con Alessandro Defilippi ed ho scoperto che, oltre a non essere parente di Maria, è una brava persona nonchè uno scrittore che, come me, si batte e suda per far arrivare i propri romanzi alla gente. Dunque non è un uomo nato con la camicia come poteva intendersi dalle mie righe. Il mio animo sovversivo quindi per questa volta si prostra e si rimangia il seme del dubbio.</span></div>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-42191934312901402682010-09-18T14:20:00.001+02:002010-09-18T14:22:28.775+02:00Cinquant'anni di Maradona<div align="justify">Diego Armando Maradona deve circa 35 milioni euro al fisco. L'ultima volta che è passato dalle nostre parti la finanza gli ha confiscato il famoso orecchino. Adesso el Pibe de Oro vuole fare una mega festa a Napoli davanti al popolo partenopeo che mai lo ha dimenticato. Il fatto è che se Diego verrà in Italia, non appena l'aereo sarà atterrato, ad aspettarlo ci saranno le fiamme gialle a sfiammargli il... I napoletani lo chiamano a gran voce, sostenendo sempre e comunque la sua onestà. Mi piacerebbe fare una proposta. Un bell'armistizio. Facciamo venire Maradona in Italia. Portiamolo a Napoli. E che tutti si divertano (d'altronde queste sono le cose belle del calcio). Però Dieguito, in cambio di una cosa: un bel discorso allo Stadio San Paolo a sostegno di Roberto Saviano, contro tutte le camorre e tutte le mafie. Sai che faccia i napoletani... Un discorso simile che esce dalla bocca del Re dei Re. Dubito sia una cosa ipotizzabile per almeno un miliardo di motivi, ma il solo pensiero è quantomeno benefico.</div>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-46993667719770892792010-09-08T17:29:00.005+02:002010-09-08T18:04:30.320+02:00Premio letterario Via Po<div align="justify">Non per fare la parte dello scrittore che si lamenta di continuo contro il sistema, però cazzo, questa fa girare le palle come un mulino a vento. Qualche mese addietro il mio editore mi comunica di avere iscritto il mio romanzo al concorso <em>via Po</em>, ...copio e incollo: "organizzato dall'Associazione Culturale Torino in collaborazione conl'Associazione Amici dell'Università di Torino e realizzzato grazie al prezioso contributo degli Eredi Peradotto". In pratica un concorso non male, vinto in passato da nomi che poi sarebbero diventati illustri, e con 5 gambe di primo premio che non guastano. Bene, per farla breve, escono fuori pochi giorni fa i nomi dei tre finalisti: Alessandro Defilippi (psicoanalista già sceneggiatore di Faenza; non è parente di Maria, almeno voglio sperare...), Massimo Gramellini (vicedirettore de <em>La Stampa</em>), ed infine Alain Elkann (che non ha bisogno di presentazioni). La Repubblica delle Banane non smette mai di stupirmi. Il mio libro e quello di altre decine di poveri stronzi, non è riuscito ad arrivare sul podio. Ma sarà una bella gara. Si scanneranno fino all'ultimo i tre letterati. E ne resterà solo uno. Chi dei tre porterà a casa l'assegno da cinquemila euro?</div>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-78293066239947773852010-07-12T10:36:00.003+02:002010-07-12T10:41:03.064+02:00<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrLd9YdVyok2vBhgrn70w8Z51Gn-Q93s1awAiYDYBRhKgEBhaNTipId7i3m_fMgtvv8XB3XHqPKODvoP-3mQtrwCyIc552V91xGhP1_BA9DiLkNF5Gq5x6uiUES6rLlfb8qHFpBNSw2N_H/s1600/Senza+titolo-1.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 242px; DISPLAY: block; HEIGHT: 320px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5492936874975706434" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrLd9YdVyok2vBhgrn70w8Z51Gn-Q93s1awAiYDYBRhKgEBhaNTipId7i3m_fMgtvv8XB3XHqPKODvoP-3mQtrwCyIc552V91xGhP1_BA9DiLkNF5Gq5x6uiUES6rLlfb8qHFpBNSw2N_H/s320/Senza+titolo-1.jpg" /></a>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-57068630241675470032010-05-20T14:54:00.003+02:002010-05-20T15:05:03.971+02:00Soffici e randagi<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0l4bNm1G76kos2TXqoTaQRkBV4U-nYBcXcgN27Ld8tX05rrfCJoit63aoD8THw6GBdPLXMTfvOUB5uLaMN3gQyfOgMAHO1o0qWDeygfDGLZK-7ECvGdaJaTvq8TW6jRcFaG4VfVvECW31/s1600/23444_1191100588937_1571044678_30418461_8118992_n.jpg"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 121px; FLOAT: right; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5473336567663315250" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0l4bNm1G76kos2TXqoTaQRkBV4U-nYBcXcgN27Ld8tX05rrfCJoit63aoD8THw6GBdPLXMTfvOUB5uLaMN3gQyfOgMAHO1o0qWDeygfDGLZK-7ECvGdaJaTvq8TW6jRcFaG4VfVvECW31/s200/23444_1191100588937_1571044678_30418461_8118992_n.jpg" /></a><br />E' disponibile il mio nuovo romanzo <em>Soffici e randagi</em>.<br /><br />Un “giallo” in piena regola ma dalle caratteristiche assolutamente imprevedibili, un’appassionante caccia al “colpevole” che si snoda, fra continui colpi di scena, attraverso il mondo degli ultras del calcio, dello show business televisivo e dei fanatici dello “sballo” totale. Dal delirio dei rave party al tifo scatenato della curva Maratona, dalle aule scolastiche agli equivoci allettamenti dei marciapiedi notturni, da un tipo di “cucina” alquanto irregolare al più tenero e delicato desiderio di una donna: quello di diventare madre.<br />Una folla di bizzarri personaggi ritratti con vivida ironia e umana partecipazione, senza indulgenze né falsi moralismi, si muove in una Torino inedita, sfondo ideale di un intreccio avventuroso dal ritmo incalzante che ruota intorno allo scioglimento di un difficile enigma: chi sarà il padre della nuova “farfalla granata”?<br /><br />Gianluca Bellassai<br />Soffici e randagi, Neos edizioni<br />ISBN: 9788895899510<br /><br />Ordinabile in qualsiasi libreria.<br />Su internet lo trovate qui: <a href="http://www.neosedizioni.it/default.asp">http://www.neosedizioni.it/default.asp</a><br />oppure qui: <a href="http://www.interlibri.it/">http://www.interlibri.it/</a><br /><br /><br /></div>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-25378370189017482492010-01-18T20:36:00.007+01:002010-01-18T20:56:44.109+01:00'Uomini che odiano le donne' di Stieg Larsson - Taglio netto<div align="justify">Sono tornato. Sono tornato solo perchè anche io ho finalmento letto <em>Uomini che odiano le donne</em>. E non potevo non dire la mia. Sicuramente è un bel libro, che da un certo punto in poi ti prende in maniera viscerale e non riesci più a chiudere. Uno di quei thriller che non ti fanno chiudere occhio, che ti fanno dire ancora una pagina e poi dormo, che se ci sono dei presenti ti fanno parlare a monosillabi perchè non c'è tempo da perdere e bisogna vedere come va a finire.<br />Però... Questo romanzo ha un unico enorme difetto. Pedante, pignolo, infinitamente dettagliato in certi punti. Stieg si perde in descrizioni di camere e oggetti lunghe due pagine l'una come in uno scritto d'altri tempi. Diciamo che scorre bene da pagina 250 in poi. Per i pochi che ancora non avessero letto <em>Uomini</em>, per risparmiarvi inutili particolari, vi consiglierei di iniziare da pagina 250 circa. Ciò che avete saltato ve lo riassumo io in quattro righe. "Un giornalista condannato per diffamazione viene ingaggiato da un ricco uomo per indagare sulla morte della nipote avvenuta molti anni prima. In parallelo viene raccontata la storia di una giovane hacker tanto geniale quanto problematica". Bene, potete cominciare, da ora in poi il romanzone fila via veloce veloce. </div>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-52025251649428381462009-07-16T11:53:00.001+02:002009-07-16T11:53:30.083+02:00Momentaneamente disconnessoGianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-67349469295173573452009-05-28T14:55:00.005+02:002009-05-28T15:21:27.431+02:00Qua gatta ci cova<div align="justify">C'è uno scrittore che si chiama L.B. e ha pubblicato con Mondadori perchè è amico un po'di tutti. Lo so perchè l'ho visto coi miei occhi. Quando lavoravo nella produzione di un film ho visto L.B., ai tempi esordiente, venire a salutare la sua amica Ornella Muti. Alla domanda come hai fatto a uscire con Mondadori lui rispose: "Grazie ad un mio amico, Marco Ponti".<br />C'è uno scrittore assai più famoso che si chiama N.A. e ha pubblicato con Mondadori. Scrive sempre la storia di un ragazzino alle prese con un padre severo. Sempre la stessa solfa. Ho letto Aspetta Primavera, Bandini di John Fante e mamma mia, mi ha ricordato un sacco uno dei romanzi di N.A. Come diceva il Divo, a pensar male...<br />C'è uno scrittore che si chiama G.G. e ha pubblicato con Minimum Fax, un libro di una noia mortale. Autobiografico. Quando a noi poveri stronzi ci dicono che i libri devono scorrere lisci lisci e che le autobiografie sono bandite.<br />C'è una scrittrice che si chiama T.C. e ha pubblicato con Mondadori un romanzo che è una cagata senza senso. Per fortuna non lo penso solo io. Ho letto i commenti su ibs e su anobii ed è un'idea alquanto comune. Ma l'ultima parola non spettava al lettore?</div>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-8198067297780122172009-05-24T19:48:00.010+02:002009-05-24T20:33:11.009+02:00Schitarrate all'aria aperta<div align="justify">Volevo dire la mia sull'air guitar. Perchè l'air guitar mi è sempre stato qui. E sarebbe da abolire. Per chi non lo sapesse, si tratta di gente che fa finta di suonare strumenti su basi musicali, perlopiù rock o metal. Ebbene sappiate che esiste anche una federazione, con tanto di campionati nazionali e campione assoluto. Ed io non capiso tutto ciò. Per carità è anche accettabile che uno simuli un pezzo (in fondo chi di noi non ha mai improvvisato una fantasia al clarinetto del Trovatore nell'abitacolo dlla propria auto?) ma non capisco la dedizione che porta certi personaggi a sfidarsi in diretta televisiva. Li vedi lì, belli gasati, che fanno finta di suonare. Al 99% è gente che non sa suonare perchè altrimenti non riuscirei proprio a comprenderne cotanta esaltazione. Nel senso che un chitarrista che si priva del suo strumento per suonare "l'aria"... cioè... devi proprio essere fuori di testa...<br />Sostenetemi, fatemi sapere che non sono solo in questa battaglia.<br />Ora vi devo salutare. C'è la mia Ducati Streetfighter finta che mi aspetta per il Gran Premio finto.</div><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/xkS6WDIusTs&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/xkS6WDIusTs&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-42540606362943727622009-04-13T13:41:00.002+02:002009-04-13T13:50:05.201+02:00Vamos adelanteNei primi ’90 trascorrevo le vacanze estive in Romagna. Un po’qua e un po’là ma sempre in Romagna. Per tutti i ’90 a dire il vero. A 17-18 anni iniziavo attivamente la vita da pub. E qui capitava spesso di parlare coi titolari. Titolari di pub strapieni, con la gente che ad agosto balla sui tavoli, aperti fino alle tre, con quattro buttafuori a sera e sette camerieri minimo. Beh quando parlavi con sti cazzo di titolari di com’è come non è, della stagione, del casino di ogni sera, loro concludevano sempre così: “Sì ma non è più come una volta, negli anni ’80 sì che si facevano i soldi”. Questa frase me la diceva sempre uno che si chiamava Natale. Ancora lo ricordo. Disperato perché guadagnava solo tremila euro a sera anziché quattromila.<br />Poi nel 2002 venne l’Euro e loro presero a lamentarsi con più insistenza. L’Euro ci ha rovinati, rivogliamo la Lira, la gente non arriva a fine mese. Ed io, venticinquenne sbandato, universitario squattrinato, lettore contaminato, insurrezionalista non armato, li ascoltavo ‘sti sfigati. Li ascoltavo parlare di quanto fosse dura avere un pub e guadagnare solo quattromila euro al mese.<br />E poi la Crisi. Ora sì che guadagnano poco. Perché la gente non ha voglia di ballare sui tavoli, di fare le tre, e non ha i soldi per ubriacarsi in birreria. Preferisce fare il carico al supermercato e bere a casa con gli amici. Proprio come hanno sempre fatto quei morti di fame dei filippini e dei marocchini.<br />Ben gli sta. Perché sin dai tempi di scuola dovevamo averlo capito: non lamentarsi del prof attuale perché quello che prenderà il suo posto sarà molto peggio.<br />E quindi… Solo per Natale e per tutti quelli come lui: que viva la depresiòn.Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-25555055505338966212009-03-01T15:55:00.009+01:002009-03-01T19:28:38.688+01:00I nove demoni di NarutoSono tutti uguali. Donne come altre donne. E uomini simili a donne. Più passano gli anni e più aumentano le modifiche a se stessi. Patiti del tuning. Le palle sotto gli occhi della Ferilli e i wurstel della Parietti. Peggiorano e pensano di migliorare. Che pena che fanno. Il primo a sinistra è lo stilista Renato Balestra. Ha 85 anni.<br><br><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnpRj1mNYuzDn-wUL0LWbsnOhGZ_1SeRaFBctD5zpTdyWo_ymoL6Av9QoC0VlD0jEGu5hEc3FI3UKu7Z_wc7crHq18oJ0Ax3gPrSX8BkDFBNdVt0C8sDWGOHR9oJ0wEmbxAe-c8baozwAB/s1600-h/rifatti.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 105px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnpRj1mNYuzDn-wUL0LWbsnOhGZ_1SeRaFBctD5zpTdyWo_ymoL6Av9QoC0VlD0jEGu5hEc3FI3UKu7Z_wc7crHq18oJ0Ax3gPrSX8BkDFBNdVt0C8sDWGOHR9oJ0wEmbxAe-c8baozwAB/s200/rifatti.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5308240990932086146" /></a>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-76515067627525461752009-02-24T19:45:00.004+01:002009-02-25T01:58:38.942+01:00Post senza tagDopo circa un mese di permanenza su Blogger traccio un mio primo bilancio. Ovvio che siano più le cose negative che positive. Di positivo c'è che abbiamo a disposizione uno spazio nostro in cui possiamo dire tutto ciò che ci pare senza bavagli, ed è molto interessante devo ammetterlo.<br />Di negativo c'è questa cosa dei lettori fissi. Che sono come gli amici di Facebook e di Myspace. Ho notato che anche qui c'è competizione. C'è la garetta a chi ha più amici. E c'è chi per spammarmi, mette la propria faccia sul mio space, ehm... blog. Non capisco perchè, ormai, ogni cosa debba diventare social network.<br />Pertanto ho deciso che d'ora in poi il mio metro di giudizio per seguire un nuovo blog sarà: "Hai pochi amici? Bene significa che sei degno di essere seguito".<br />Poi non mi piacciono le etichette che non servono a un cazzo.<br />Così come non mi piacciono i link a Migliorblog ecc ecc che anch'essi non servono a un cazzo.<br />Ma chi non serve veramente a un cazzo, sono quei blog che pubblicano articoli già scritti da altre parti. Forse perchè io in ogni cosa che faccio ci metto sempre l'arte come sfondo, non riesco proprio a capire che ci sia di gratificante nel fare questo genere di operazioni.<br />Non mi piace troppo chi parla dei proprio affari personali, ma non ci metto la croce sopra. Però non comprendo per quale motivo bisogna parlarne con la rete. Non ce l'avete, dico io, dei genitori o degli amici a cui confidare i vostri problemi affettivi e non?<br />Concludo con una nota lieta. Ammiro invece coloro che sul proprio blog scrivono. Con la S maiuscola. Chi ce l'ha con tutti come me. Chi cerca di scrivere cose interessanti e spiritose. Chi si mette in gioco. Come Emanuel che pubblica un testo di una canzone senza musica. O come una ragazza che pubblica sul suo blog un romanzo a puntate.Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-31111326098968157152009-02-23T00:37:00.008+01:002009-02-23T01:10:41.175+01:00Nuova invasioneC'era un tempo in cui scrivevo per un magazine on-line. Una piccola grande porcheria in cui era più importante l'isola dei famosi che la striscia di Gaza. Un giorno scrissi per loro un articolo su "Artù", una trasmissione in seconda serata condotta da Gene Gnocchi e dalla Canalis. Lo descrissi come una boiata pazzesca, con un umorismo che non funzionava, e di un'inutilità senza precedenti. Mi lamentai del fatto che ospite dell'ultima puntata ci fosse una pornostar. Non lo trovavo giusto. Mi censurarono l'articolo perchè "troppo critico". Io credo perchè secondo loro ciò avrebbe potuto rovinare l'atmosfera d'idillio televisivo creata ad hoc sul loro portale. Ora ci riprovo. A casa mia.<br />Ho sentito che a Sanremo c'è stata l'irruzione di una pornostar. Ricordo una partita di calcio interrotta dall'irruzione di una pornostar. Ho scoperto in rete che anche a Veline ci fu l'irruzione di una pornostar. Che in quel programma a luci rosse libere che era Ciao Darwin (di nuovo Bonolis...) ci fu l'irruzione di una pornostar. Che altre pornostar si infiltrano ovunque nell'etere. Le cose sono due: o Bonolis ha veramente le mani in pasta ovunque, o le prostitute cacciate dalle strade dal ministro Carfagna hanno trovato nuovo asilo.Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-24461082420947914142009-02-13T18:17:00.004+01:002009-02-14T00:52:10.318+01:00Stop<div style="text-align: justify;">Base jumping, free climbing, misunderstanding, stand-by, feedback, flashback, sales, promoter, visual merchandising, developer, account, discount, background, below the line, holly, holly tail grab, briefing, engineer, no look, pass, free pass, security, infinity, serial, serial killer, serial number, sim card, green card, yellow card, red carpet, blue screen, green screen, flat, spam, champions league, super league, breezer, freezer, map, sitemap, flash, splash, crash, squash, rush, web, jobs, infojobs, mail, e-mail, layout, blog, post ...Nuntereggae più.</span></div>Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1061247792921765428.post-54922647550901444482009-02-10T23:25:00.002+01:002009-02-10T23:28:26.306+01:00Un-due-tre1) Il portiere più forte del mondo è Frey.<br />2) Cannavaro se ne andasse in pensione che è meglio.<br />3) Felipe Melo con quella maglia addosso è uno spettacolo.Gianluca Bellassaihttp://www.blogger.com/profile/12214211941393317886noreply@blogger.com2