sabato 22 gennaio 2011

Amarcord

Ho scovato in rete questi 12 minuti da pelle d'oca e da subito ringrazio chi ha condiviso questo video. Anche questo è un calcio che è scomparso. Fatto di uomini che si affezionano a una città, a un colore, a dei tifosi. Correva l'anno in cui Manuel Rui Costa fu letteralmente costretto a cambiare aria dal proprietario del suo cartellino. Vittorio combinaguai, con tanta passione ma anche tanta ingenuità, ce lo portò via e questo fu il saluto del Franchi ad un signore. Erano gli stessi anni in cui Bobo Vieri fu uno dei primi a cambiare colori sociali come fossero paia di mutande. Infatti dopo di lui la scia di mercenari si fece sempre più consistente fino ad arrivare ai giorni nostri. Ai giorni in cui allo stadio la gente non ci va più perchè ha finalmente capito che nel calcio non c'è spazio per i sentimenti, che non ha senso affezionarsi ad un campione. Ai giorni in cui la Fiorentina è fatta di calciatori che non rinnovano perchè sognano un team più prestigioso o 100mila euro di aumento annuo. Il numero dieci viola, reso celebre dal ragazzo che giocava guardando le stelle, qualche anno dopo se lo ritrovò sulle spalle Manuel cuore d'oro Rui Costa, in lacrime perchè non voleva lasciare Firenze. E questo fu il saluto dei tifosi viola, emozionati quanto lui.