giovedì 14 ottobre 2010

Ivan Bogdanov - la tigre di Zena

La cosa che ha fatto più pena della partita Italia-Serbia non è stata la cattiveria di Ivan Bogdanov nè la focosità dei serbi. Le vere cagate sono tre:
1) Mazzocchi che commenta e spettacolarizza l'accaduto manco fosse una partita in corso. Esaltatissimo quando grida: "Ecco che entra la poliziaaa! Attenzione, attenzioneee! Lo stadio applaude gli uomini in divisa!!"
2) il fatto che Ivan sia diventato una star e tra un mese lo vedremo a Matrix o a Porta a porta
3) Stankovic & Co. che fanno i simboli nazionalisti (a Di Canio tra un po'lo fucilavano e adesso si finge di non avere inteso).
Infine alcune considerazioni. Giusto punire l'italia. Nella partita dell'Heysel, la responsabilità venne affibbiata al Belgio paese in cui si giocò quella partita. Nel caso di martedì se tanto mi da tanto la responsabilità è italiana. Anche se non so come Maroni possa aver detto "Si è sfiorato un Heysel 2"!!! Che c'entrano l'uno con l'altro?!
In ultima analisi, io non identificherei quei serbi come ultras. Ho visto una serie di documentari chiamati "Curve infuocate". Guardate quello riguardante l'Inghilterra ed immediatamente dopo quello sui tifosi di Stella Rossa e Partizan. Trovate le differenze.

4 commenti:

emiliano ha detto...

sono d'accordo. voglio però dire che non la farei così tragica su di canio, che ora è un commentatore televisivo. e comunque il saluto romano rientra, mi pare, nell'apologia di fascismo, considerata un reato dalla legge italiana (sono piuttosto ignorante, sul tema e magari mi sono espresso male, ma il senso spero sia chiaro)mentre le espressioni del nazionalismo serbo non sono proibite dalla legge. se poi discutiamo dell'opportunità di farli o meno e di ciò che rappresentano, allora mi trovi del tutto d'accordo anche su questo. qualcuno sostiene, però, che i giocatori fossero terrorizzati e in qualche modo ostaggio di quel gruppo (basti vedere che cosa è successo al portiere). però sono curioso di sapere qualcosa di più riguardo alle differenze tra hooligans inglesi e serbi.

Gianluca Bellassai ha detto...

attenzione, premetto che per me di canio è un classico esempio della famosa battuta di boskov "testa di calciatore buona solo per portare cappello". mi riferivo a quanto ci avessero marciato ai tempi giornali e tv sul suo saluto romano ed in questo caso fanno finta di niente. hai ragione sul fatto del reato o meno, è chiaro che in ogni caso le preferenze politiche per quello che è il mio gusto personale, dovrebbero rimanere nei banchetti e nelle manifestazioni. se ti capita guarda quei docu. gli inglesi sono fuori di testa ma la maggioranza esula da discorsi extracalcistici e ...dall'uso di armi! magari un giorno ne parleremo e spero che tu mi possa raccontare qualcosa del tuo viaggio in serbia.

Agart ha detto...

il medioevo è alle porte, questo è l'inizio? No, è solo un frammento. Prepariamoci all'apocalisse e all'autodistruzione di questo stupido animale chiamato uomo.

emiliano ha detto...

niente, avevo scritto un lungo commento che però non so che fine abbia fatto. provo a riassumere:
-questione di canio: era reato e succedeva in italia, uguale maggior interesse per la tv
-ignoranza della questione serba e serbo-kosovara, dunque nessuno ha capito niente (saluto a tre dita, bandiere albanesi bruciate). Meglio dire ignoranza e basta, forse.
-hooligans e politica: le curve sono strumentalizzate, ahimè. e sarebbe, purtroppo, strano se non lo fossero, visti gli interessi che il calcio muove.
-tifosi inglesi: ho letto il libro sull'intercity firm e altre cose. li forse ce la fanno a tenere la politica fuori dagli stadi, ma la serbia ha un'altra storia (ricordi la famosa partita stella rossa -dinamo?)
-infine, se passi dal museo parliamo di serbia e anche del libro.